L’olivo, albero dal tronco maestoso, sopravvive anche in terreni poco ricchi, in particolari momenti del suo ciclo vegetativo deve disporre di una concimazione adeguata un apporto idrico sufficiente, per evitare malattie della pianta e favorire fioriture rigogliose e produzioni abbondanti.
Un’elevata carenza d’acqua provoca malattie degli olivi, con caduta dei frutti e senz’altro ne diminuisce il contenuto d’olio: le olive sono più esposte ai danni, alle malattie e ai parassiti, con la compromissione del raccolto.
Le principali avversità per l’olivo causate dal clima e dalle carenze nutrizionali, sono ben note (Malattie e problemi per l’olivo):
man mano che la temperatura (estiva o invernale) si allontana dall’optimum la crescita dell’olivo ne risente; analogamente, carenze nutrizionali portano ad un raccolto scarso e a prodotti di bassa
qualità. Anche eccessiva umidità, ristagno idrico, vento, grandine, ma anche fumi tossici industriali possono danneggiare il raccolto.
Per quanto riguarda le avversità biologiche i più diffusi fitofagi e agenti patogeni tra i funghi sono: l’occhio di pavone dell’olivo e la carie del legno; provocata dai batteri è la rogna dell’olivo; provocate da insetti fitofagi sono varie patologie tra cui quelle portate dal pidocchio nero dell’olivo.
Numerosi parassiti che si nascondono nelle anfrattuosità e nelle screpolature della corteccia della pianta, possono provocare il disseccamento di piante di olivo anche giovani, o di interi
individui adulti, infestando gli olivi: la mosca dell’olivo ( Bactrocera Oleæ) diffusa in tutta l’area del Mediterraneo; la Tignola dell’olivo (Prays oleae) che presenta tre generazioni annuali (larva, crisalide e farfalla adulta) che attaccano rispettivamente le foglie, i fiori e i frutti; Margaronia o tignola verde (Palpita unionalis Hübner), una farfalla di colore chiaro il cui bruco, si nutre di germogli teneri di ulivo.
Ma tra le malattie più temute, vi è la verticilliosi (o tracheoverticillosi) dell’olivo, il cui responsabile è un fungo patogeno detto Verticillium dhaliae: le piante colpite perdono foglie e frutti e muoiono, anche se a volte tendono a reagire mediante l’emissione di nuovi polloni nella parte inferiore del tronco.
Molto temuto è anche il pidocchio dell’ulivo detto anche liotripe (liothripis oleae), è di color nero lucente da adulto, mentre le larve sono di color verde chiaro; nel periodo primaverile ed estivo, le larve e gli adulti pungono e succhiano la linfa dalle gemme, dalle foglie, dai fiori e dai giovani frutticini. Questa azione, provoca la deformazione delle foglie, caduta dei fiori e gibbosità dei frutti e in poco tempo si avrà la perdita totale del raccolto per il deperimento delle piante.
Altre informazioni le trovate sul sito www.oliopuglia.it